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Nei giorni 17-19 novembre, il nostro Seminario è stato visitato da padre Gianpaolo Mortara, comboniano, che ci ha regalato la sua vivace presenza e la sua salda testimonianza di Fede. Padre Giampaolo ci ha raccontato alcune sue esperienze nelle Missioni in Africa, esperienze che ha saputo far rivivere per noi nella sua schietta e calda predicazione e nei momenti di incontro che ha vissuto con noi. Ogni istante che ci ha raccontato è un istante speso per il Signore e per i fratelli, per tutti i fratelli: la nostra Chiesa è Cattolica proprio perché non dimentica nessuno e porta a tutti la Parola, quella Parola di vita eterna che Gesù, il Messia agli occhi del mondo sconfitto, ha detto e continua a dire per ciascuno di noi.
Il male è presente nel mondo e non possiamo far finta di non vederlo: padre Gianpaolo ha voluto soffermare la nostra attenzione sul caso di migliaia di bambini e bambine brutalmente trasformati in soldati e merce nei Paesi africani. Contro questo male noi Cristiani siamo chiamati a porci, consapevoli che per sconfiggere il male occorre addossarselo, come ha fatto Gesù, per stroncare la catena che esso produce di sofferenze.
Come ha fatto Gesù, questo l'invito di padre Giampaolo a non togliere mai l'attenzione da Gesù sofferente sulla Croce: quella Croce che è venuta ad abolire il Sacrificio, trasformando "gli altari per i sacrifici cruenti in tavole imbandite", come ebbero a dire delle sagge donne africane a padre Giampaolo al termine del suo periodo di Missione.
L'invito caloroso del padre comboniano a noi Seminaristi (e a tutti i Cristiani) è di percorrere le strade e le periferie del mondo, come ci sprona il Santo Padre Francesco, per portare a tutti l'amore di Dio per tutti gli uomini.
20 novembre 2014