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Chiamati da Gesù sulla riva del mare di Galilea, i primi discepoli, sembrano rispondere immediatamente! Non c'è tempo da perdere! Ad essere sinceri fino in fondo però possiamo immaginare che Andrea e Simone non furono ingenui e sappiamo che nel brano del Vangelo viene narrato solo il momento decisivo della risposta e non il travaglio che l'ha preceduta. Ad ogni modo la parola “subito†fa comprendere l'azione come parte integrante della risposta, già insita all’interno di quel serio lavoro che è il discernimento. Lasciano le reti, abbandonano anche le sicurezze garantite per seguire la proposta fatta da Gesù. Incontrare il Signore, riconoscerlo come la perla preziosa, il tesoro della propria esistenza, equivale a cambiare le priorità e di conseguenza anche le rispettive scelte.
Quante volte, nel corso della storia, questo brano biblico si è coniugato nei diversi tempi e luoghi, incarnandosi in uomini o donne che, in nome di Gesù, si sono posti al servizio dell’umanità .
La vocazione è un evento umano e cristiano affascinante e misterioso! Dentro questo sostantivo abitano elementi indispensabili per un’umanità riuscita: progettualità e chiamata, interiorità e vita spirituale… Eppure, alle volte, sembra che perfino negli ambienti ecclesiali non se ne parli più!
Sono tanti i testi, anche recenti, che trattano questo argomento sotto più punti di vista. Desideriamo indicarvene uno che abbiamo trovato particolarmente profondo e attinente: Christoph Theobald, Vocazione, EDB, Bologna 2011.
L’autore, gesuita, tra i teologi attuali più conosciuti e stimati, partendo dalla fonte della Sacra Scrittura, ci aiuta a ripercorre diversi episodi di chiamata (Samuele, Abramo, Paolo, Mosè, Elia). In essi è rintracciabile innanzitutto la vocazione umana, la chiamata personale ad esercitare il “mestiere†di uomo e di donna, a diventare cioè pienamente umani secondo il disegno di Dio. È su questa vocazione che s’innesta ogni altra vocazione particolare, suscitata dai doni e dai carismi molteplici.
Theobald sottolinea tre elementi essenziali per un cammino alla ricerca della propria vocazione:
- l’ascolto attento e… duplice, perché duplice è la “voceâ€: da una parte abbiamo infatti la parola di quanti ci accompagnano nella vita (es.: familiari, sacerdoti, educatori,…), dall’altra parte c’è la voce di Dio che si rende presente in modo particolare nella sua Parola. Per ascoltare è necessario coltivare nella preghiera una solida vita interiore;
- il ruolo dei “traghettatoriâ€: persone che sanno accompagnarci nella vita e nelle scelte senza imporci loro una direzione obbligata. Il traghettatore più grande è chiaramente Gesù, ma anche molte figure di santi possono aiutare, così come quegli uomini e quelle donne che il Signore ci pone accanto come guide e formatori;
- la missione: ogni vocazione non è mai fine a se stessa, comune coronazione di una realizzazione umana o fonte di felicità isolata. Ogni vocazione nasce portando in sé una missione, un compito per il bene e la realizzazione di tutti!
Partendo da queste indicazioni e dalla necessità di offrire occasioni per accompagnare i giovani delle nostre diocesi in un cammino di discernimento circa una possibile vocazione al ministero ordinato il Seminario Interdiocesano ha messo in cantiere tre proposte:
• Per i giovani oltre i venti anni di età … le porte del Seminario sono sempre aperte per dare a tutti la possibilità di conoscere meglio questa realtà e per condividere un po’ di tempo con i seminaristi. Basta contattarci!
• Per i giovani tra i sedici e venti anni… il “Gruppo Samuelâ€. Un incontro mensile che prevede l’ascolto della parola di Dio, un momento di dialogo, la celebrazione dell’Eucaristia, la cena e un tempo d’amicizia. Vi possono partecipare tutti quei giovani che manifestano un interesse per la figura di Gesù e il desiderio di discernere una possibile chiamata al sacerdozio ministeriale.
• Per tutti i gruppi giovani e giovanissimi parrocchiali o vicariali… ci piacerebbe, come dice papa Francesco, “uscire dal seminario†e venirvi ad incontrare una sera! Fare gruppo con voi! Conoscervi e farvi conoscere la realtà del Seminario.
08 gennaio 2014
don Filippo Torterolo