Ritagli di vocazione

Come Maria...

Riflessione sul discepolato e sul ministero: Maria

«In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussulto nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che devo che la madre del mio signore venga a me? Ecco appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha ceduto nell’adempimento delle parole del Signore”». (Lc 1,39-45)


Quante volte ci capita di chiederci se e quanto stiamo facendo sia effettivamente secondo la volontà di Dio. Fatichiamo addirittura a capire cosa significa “fare la volontà di Dio”. Quante volte ci fermiamo a pensare che quello che stiamo facendo è giusto e cerchiamo, magari qui (in chiesa, alla presenza del Signore), una difesa, una spiegazione per dire “quello che sto facendo è davvero secondo il cuore di Dio, è giusto, è fatto bene, Lui certo vorrebbe così…”
Il modo privilegiato per sapere fare la volontà di Dio è vivere tenendolo in filigrana: tenendo cioè Gesù e la sua Parola sullo sfondo delle nostre giornate…  L’esempio più luminoso in questo senso è proprio Maria di Nazareth. La sua vita è stata intrecciata (e come poteva essere diversamente) con quella di Gesù, stretta attorno a quel Figlio amatissimo che le ha insegnato a vivere davvero…
Ci siamo fatti interpellare da una pagina di Vangelo, comunemente detta della Visitazione di Maria ad Elisabetta. Possiamo vedere in questo passo molte cose a proposito di come fare la volontà di Dio.
La prima prende spunto dalle prime parole: “in quei giorni”. È l’impegno a vivere giorno per giorno, fiduciosi della presenza del Signore. Una missionaria in Algeria ha scritto queste parole:
 â€œVivi l’oggi:
è il dono di Dio per te,
è tuo, vivilo in Lui.
Il domani è di Dio,
non appartiene a te.
Non turbare il domani
con gli affanni
dell’oggi.
Il domani è di Dio,
affidalo a Lui.
Il momento presente
è un fragile ponte
su cui tu cammini:
se porti con te i pesi di ieri
e l’ansia di domani
il ponte cede
e tu cadi nel vuoto.
il passato? Dio lo perdona.
Il futuro? Dio lo dona.
Vivi l’oggi:
vivilo in comunione con Lui.”
Il passo continua: “Maria si mise in viaggio verso…”. Il nostro viaggio non è fine a se stesso. Non siamo come Ulisse che viaggia senza avere una meta precisa. Il nostro viaggio ha una direzione, un verso, un senso. Maria va dalla cugina. Sappiamo che si fermerà la tre mesi  per aiutarla nella sua gravidanza. Noi siamo chiamati ad andare verso gli altri, ad incontrarci, a relazionarci. In ultimo il nostro viaggio ci porterà alla comunione con Colui che ci ha dato la vita… fare la sua volontà passa attraverso il nostro portarci verso gli altri, al servizio.
            È appunto il servizio un’altra chiave fondamentale del nostro fare la volontà di Dio. Non tiriamoci mai indietro di fronte a qualcuno che ha bisogno.  Certo non si tratta di essere salvatori del mondo (di Salvatore ce n’è uno…), ma donare tempo all’ascolto degli altri, al servizio umile e disinteressato di tutti, come Maria…
          
Maria si mette in viaggio e con lei c’è Gesù… certo è un Gesù appena concepito, ma già in grado di suscitare in chi è incontrato la gioia di questa vicinanza. “…benedetta tu e il frutto del tuo seno”. Se Gesù è con noi, e noi siamo con lui, allora le nostre azioni saranno “secondo la sua volontà”. Se con lui camminiamo i nostri viaggi saranno ricchi in incontri veri. Camminare con Gesù è metterci alla scuola della sua Parola, alla mensa del suo corpo, al servizio del suo Vangelo. Ogni battezzato dovrebbe ricordare che con il suo battesimo egli porta Gesù dovunque: in famiglia, sul lavoro, nell’impegno per la comunità,…
            
E infine ancora un metro: la fiducia. “Beata colei che ha creduto”. Maria è la donna che si fida. Non senza chiedere spiegazioni, certo, non è una sempliciona: “come è possibile?, non conosco uomo!” quasi a dire: “aspetta un attimo Gabriele, non ho tanto ben capito, spiegami un po’ questa storia…” Ma la risposta è mirabile e la conosciamo: “eccomi, si faccia di me secondo la tua parola…” mi fido di Dio, mi fido della sua promessa. Anche noi ci vogliamo fidare. Le ultime parole di Maria, secondo il Vangelo di Giovanni sono “fate quello che vi dirà” nel contesto delle nozze di Cana. Cogliamo questo invito: “Fate quello che vi dirà”.
Cogliamolo nel nostro tempo.
Cogliamolo camminando con un senso.
Cogliamolo servendo.
Cogliamolo in compagnia di Gesù.
Cogliamolo fidandoci.


13 novembre 2007

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